Mario Campanacci è nato a Parma il 13 gennaio 1932, dove ha iniziato i suoi studi. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna nel 1956, ed ha iniziato la sua carriera di ortopedico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli, specializzandosi in Ortopedia e Traumatologia nel 1960. La prima fase della sua carriera è stata prevalentemente dedicata all’Anatomia Patologica ed alla Patologia dell’Apparato Muscolo-Scheletrico, portandolo a studiare e trattare i tumori delle ossa e delle parti molli. Fin dai primi anni si appassiona di patologia dell’apparato muscolo-scheletrico, potendo in tal modo mettere a frutto le sue conoscenze in anatomia patologica, applicandole all’ortopedia. Il suo primo maestro è Italo Federico Goidanich, che si occupa già di tumori dell’apparato muscolo-scheletrico. Per perfezionare la sua formazione in questa patologia rara ed ancora poco conosciuta, ha frequentato il Veteran Administration Hospital di San Francisco presso il il dr. Lichtenstein per 6 mesi, e l’ Hospital for Joint Disease di New York presso il Dr. Milgram per 2 mesi (1962-63). Nel 1963 ha assunto la responsabilità e la direzione dell’Unità di Oncologia Muscoloscheletrica del Rizzoli. Ha subito capito quanto fosse importante per la diagnosi delle lesioni muscoloscheletriche la revisione della documentazione radiografica assieme ai preparati istologici, ed ha sottolineato l’importanza di un’archiviazione scrupolosa della documentazione clinica e radiografica dei pazienti. Ha quindi eseguito la revisione di migliaia di casi di tumori muscoloscheletrici trattati fin dai primi anni del 1900 presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli, maturando una profonda conoscenza ed una particolare esperienza diagnostica e clinica. Negli anni successivi ha intuito l’importanza di un approccio multidisciplinare ai sarcomi, e fu uno dei pionieri del trattamento combinato e della chirurgia conservativa per i sarcomi primitivi dell’osso.
Verso la metà degli anni ‘80 ha sostenuto l’espansione del Dipartimento di Oncologia Muscoloscheletrica per includere anche i Laboratori di Ricerca, intuendo la necessità di affiancare la ricerca di base e la biologia molecolare alla clinica per i futuri sviluppi nella diagnosi e nella cura dei sarcomi.
Credeva fermamente nella collaborazione e nel confronto con altri professionisti, credeva nell’importanza delle esperienze presso altri centri italiani ma soprattutto esteri, e per questo ha fortemente voluto la fondazione dell’ European Musculo-Skeletal Oncology Society (EMSOS), nata nel 1987, e della quale fu il primo Presidente (1987-1990).
Ha sviluppato una sincera amicizia con molti esperti mondiali sulla patologia osteo-muscolare dei suoi tempi, ed ha istruito dozzine di chirurghi italiani e stranieri, capendo il valore degli scambi continui di idee e delle relazioni internazionali. L’amicizia con Bill Enneking gli è stata particolarmente cara, portando alla creazione del Course on Muscolo-Skeletal Pathology, tenuto da entrambi ogni anno presso il Rizzoli di Bologna, e che dal 1989 viene tenuto ogni anno.
L’insegnamento era infatti un’altra sua grande passione, e per lui era una vera gioia passare del tempo con gli studenti, rispondere alle loro domande e stimolarne l’interesse, la curiosità e la partecipazione.
Il corso viene svolto anche oggi in sua memoria, presso l’Istituto Rizzoli, con la partecipazione di medici del suo staff e di esperti internazionali.
Mario Campanacci aveva un’indole calma e riflessiva. Apparentemente schivo e severo, era in realtà capace di trasmettere la passione per lo studio dell’Oncologia Muscoloscheletrica. Gli piaceva insegnare e dare il buon esempio; era umile, e credeva nella meritocrazia e nel gioco di squadra. Pretendeva molto da chi lo circondava, ma principalmente pretendeva moltissimo da se stesso.
Nel 1995 è divenuto Direttore Scientifico dell’Istituto Rizzoli, dedicando una grande energia e sostegno all’organizzazione ed alla attività scientifica dell’ospedale.
Mario Campanacci è morto nel 1999, dopo una eroica battaglia contro il cancro. La sua guida manca ancora oggi non solo a tutti coloro che l’hanno conosciuto ed hanno avuto la fortuna di lavorare con lui, ma anche a chi non l’ha conosciuto direttamente ma ha imparato ad apprezzarlo tramite i suoi lasciti scientifici e spirituali.
Laura Campanacci